Page 151 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NELLA GRECIA. 1 5
zìo eli suo figlio , e diede in un dirotto pian-
to quando vide uno de’ suoi amici carico di
-ferri stender, la mano ai passeggieri ( ì ). L’ulti-
mo di questi quadri intenerì il suo cuore , il
primo lo aveva indurato. Allontanate da me que-
gli eccessi di terrore, que’ colpi fulminanti che
soffocano la pietà: evitate d’insanguinare la sce-
na. Medea non venga sul teatro a scannare i suoi
figli, Edipo a cavarsi gli occhi, Ajace ad im-
mergersi la spada nel petto (<z). Quest’ è una
delle principali regole della tragedia.
Nicefòro. Per altro voi le violate ogn’ora.
Vi compiacete di pascere i vostri sguardi con im-
magini spaventose e disgustanti. Ricordatevi di
<juel Edipo ( 2 ), di quel Polinnestore (3),i quali,
privi della luce degli occhi , ricompariscono sul
teatro grondanti di sangue dalla fresca ferita.
Teodetto. Questo spettacolo è straniero al-
l’azione, e sì ha la debolezza di accordarlo ai
bisogni della moltitudine che esige forti scosse.'
Nice/òro. Siete voi altri che 1’ avete fa-
...
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(1) Idem retlor. I. 2 , c. 8 , p. 5bg. Erod. I. 3,
c. 14.
(a) Si veda la nota nona in fine del volume.
(2) Sofocl. nel£ Edipo tirio v. i 320 e i35o.
(3) Euripid. nell Ecuba v. 1066.
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