Page 191 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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rXKIJ.A GRECIA.
lungo tempo esposte agli occhi suoi , esige paz-
zamente che un autore in sè riunisca i talenti
di tutti coloro che lo hanno preceduto (i). Da
un altro, gli attori si lamentano continuamente
di non avere parti abbastanza brillanti. Ora ri
sforzano di ampliare e stiracchiare il soggetto,
ora di distruggerne la connessione ( 2 ): sovente
ancora la loro negligenza e goffaggine bastano
per far andare a terra un dramma. Polo mi per-
donerà questo rimpròvero: il farlo in sua pre-
senza ridonda in sua lode.
Polo. Io sono interamente del vostro pare-
re, e voglio raccontare a Zopiro il pericolo che
corse una volta l’Oreste d’ Euripide. In quella
bellissima scena, dove quel principe giovinetto,
dopo gli accessi del suo furore, ripiglia l’uso
dei sensi , 1’ attore Egeloco , non avendo ben
preso il tempo dei respiro , fu obbligato di se-
parare due parole, le quali, secondo che veni-
vano elise o no , formavano due sensi differen-
tissimi, in guisa che in luogo di queste parole:
Dopo il nembo viene la calma , fece sentire
quest’ altre: Dopo il nembo ideile il gatto ( a
Vi potete immaginare qual effetto in quel mo-
( 1 ) Aristo/, della poel. c. 18 , p. 666.
(a) Idem ivi c. g, p. 65g.
(a) Si veda la nota decima in fine del volume .
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