Page 195 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NELLA. GRECIA. I g5
per rendervi l’ ultimo fiato. Quanto alla musi-
ca , è cosa assurda il supporre che uomini op-
pressi di dolore agiscano parlino , e muoiano
,
cantando.
Senza il coro , altri risposero , non vi sareb-
be più moto sul teatro, nè maestà nello spetta-
colo. Il coro aumenta l’interesse in tempo del-
le scene, e lo sostenta in tempo degl’intermezzi.
Aggiungevano che il popolo non vorrebbe di
leggieri rinunziare ai piaceri della musica , e
che sarebbe un far degenerare la tragedia , col-
l’ adottare il cangiamento proposto.
Badiamo bene, dice Niceforo, di non spo-
gliarla de’ suoi ornamenti: essa vi perderebbe
tcoppo. Ma fatela almeno servire ad oggetto più
nobile, e che ad esempio della commedia . .
Teodetto. Essa ci faccia ridere?
ma che ci sia utile.
Niceforo. Non già j
Teodetto. E chi oserebbe sostenere che non
lo sia ? Le nostre tragedie non contengono forse
le massime della più sana morale?
Niceforo. Ma queste non sono ad ogni mo-
mento contraddette dall’azione medesima? Ip-
polito avvertito dell’amore di Fedra , si crede
macchiato da sì orribile confidenza ( 1 ), e niente
Euripid. nell Ipp. v. 656.
( 1 )
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