Page 200 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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200 VIAGGIO d’ ATTACARSI
tore che non sapeva, o fingeva di non sapere
che il delitto non debbe combattersi col ridico-
lo (i)j e che un ritratto cessa d’essere abbo-
narnevole, tosto che si mostra coperto di tratti
buffoneschi? Non si ride all’ aspetto d’un tiran-
no, d’uno scellerati: non si deve ridere del suo
ritratto sotto qualunque forma si presenti. Ari-
8 lo fané dipingeva a forti tratti l’insolenza e le
rapine di quel Cleone ch’egli odiava , e che sta-
va alla testa della repubblica j ma grossolane
boffbnerie e ributtanti distruggevano un istante
dopo l’effetto delle sue pitture. Cleone, in al-
cune scene del più basso comico, gettato per
terra da un uomo della feccia del popolo che
gli disputava e gli rapiva l’impero dell’impu-
denza, fu troppo goffamente avvilito j ma non
perciò divenne egli disprezzabile. Che cosa ne
segui? La moltitudine si divertiva a sue spese,
come faceva negli altri drammi dello stesso au-
tore, a spese d’Èrcole e di Bacco: ma uscendo
dal teatro, correva a prostrarsi ai piedi di Bac-
co, d’Èrcole, e di Cleone.
I rimproveri che il poeta faceva agli Ate-
niesi, senza essere più utili, erano più moderati.
(i) Gcer. orat. c. 26 , A I, p. 44 1 * d«iradu-
lazione e dell amie. t. a , p. 68.
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