Page 202 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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Socrate non andava giammai alla commedia ( i),
e la legge vietava agli Areopagiti di compor-
ne
( 2 ).
Qui Teodetto sciamò : la causa è finita , e
tosto si rizzò. Aspettate, rispose Niceforo, ci re-
sta una decisione su i vostri autori. Non mi fa
paura , diceva Teodetto. Socrate vedeva con
piacere i drammi d’ Euripide (3) stimava So-
focle (4) > e n01 siamo sempre vissuti in buona
intelligenza coi filosofi. Sedendogli io dappres-
so, gli dissi sotto voce: siete ben generoso. Egli
sorrise, e fece nuovi sforzi per ritirarsi; ma fu
trattenuto , ed io mi vidi obbligato a riprendere
il filo del discorso, indirizzandolo a Teodetto.
Socrate e Platone rendevano giustizia ai ta-
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lenti , come anche alla probità de vostri migliori
scrittori; ma gli accusavano d’avere, ad esempio
degli altri poeti, degradato gli Dei e gli eroi.
Di fatti voi non avreste il coraggio di giustifi-
carli sul primo di questi articoli. Ogni virtù,
ogni morale è distrutta quando gli oggetti del
,
culto pubblico più viziosi, più ingiusti e più
barbari che gli uomini medesimi, tendono in-
( 1 ) Eliarto var. stor. I. a , c. i3.
( 2 ) Plut. glor. Aten. t. 2 , p. 348*
( 3 ) Etiano ivi.
(4) Socrat. pres- Seno/, memor. L a , p. 72 5.
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