Page 197 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NELLA GRECIA# 1 97
tarie in una famiglia ; se 1’ uomo non fosse mai
colpevole senza esser delinquente, nè mai infe-
lice se non per eccesso di passione; se lo scelle-
e l’ uomo dabbene
rato fosse sempre punito ,
sempre ricompensato. Ma finche starete soggetti
alle vostre solite forme, non v’aspettate cosa di
buono dai vostri sforzi. Fa d’uopo o correggere
il fondo vizioso delle vostre storie scandalose ,
ovvero esercitarvi ( come fu fatto talvolta ) so-
pra soggetti immaginari. Ignoro se i loro meto-
di fossero suscettibili di disposizione più ragio-
nevole; so bene che la morale esser ne potrebbe
più pura e più istruttiva. Tutti gli astanti fece-
ro plauso a quel progetto, senza eccettuarne
Teodetto, il quale nondimeno sosteneva sem-
pre che nello stato attuale delle cose, la trage-
dia era altrettanto utile alla morale quanto la
,
commedia. Discepolo di Platone, disse allor Po-
lo drizzandomi il discorso, che cosa avrebbono
pensato il vostro maestro e Socrate sulla dispu-
ta insorta fra Teodetto e ISiceforo? Risposi che
essi avrebbero condannato le pretensioni dell’ u-
no e dell’altro, e che i filosofi non vedevano
senza sdegno quel tessuto di oscenità e di per-
sonalità che deturpavano l’antica commedia.
Rammentiamoci le circostanze, in cui essa
si trovava allora, disse ISiceforo. Pericle aveva
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