Page 203 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NELLA GIVECIA. ao3
sidie all’ innocenza per renderla infelice e spro-
narla al delitto per punirnela. La commedia che
espone simili divinità alla derisione del pubbli-
co , è meno colpevole delia tragedia che li pro-
pone alla nostra venerazione.
Zopiro. Sarebbe agevole di dar loro un più
augusto carattere. Ma che cosa si potrebbe ag-
giugnere a quello degli eroi d’ Eschilo e di So-
focle?
Anacarsi. Una grandezza più reale e più
costante. Ora procurerò di spiegarmi: conside-
rando i cangiamenti che sono accaduti fra voi do-
po il vostro incivilimento , sembra che si possano
distinguere tre sorti d’uomini che non hanno
tra loro che rapporti generali. L’ uomo della na-
tura , quale appariva ancora ne’ secoli eroici ;
l’uomo dell’arte, quale si vede oggidì, e l’ uo-
mo che la filosofia si studia da qualche tempo
di riformare.
Il primo senza artifizio e senza falsità , ma
eccessivo nelle sue virtù e nelle sue debolezze,
non ha misura fissa. Non è clic troppo grande
o troppo piccolo : tal’ è l’uomo della tragedia. Il
secondo avendo perduto i suoi nobili e generosi
delineamenti, che lo distinguevano dal primo,
non sa più nè ciò eh’ egli è, nè ciò che debbe es-
sere. Non si vede in lui che un misto bizzarro