Page 256 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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        la sua anima sublime , ora quello della 6ua im-
        maginazione ridente, € non l’abbandona che do-
        po d’avere impressa  la maestà suprema nel
        Giove d’Olimpia, ovvero  le grazie seducenti
        nella Venere di Cnido.
          La difficoltà sussiste, io gli dissi: questi si-
        mulacri di beltà, de’ quali voi parlate, queste
        immagini astratte, dove il vero semplice s’ ar-
        ricchisce del vero ideale (i), nulla hanno di cir-
        coscritto nè di uniforme. Ogni artista le conce-
        pisce e le presenta con tratti  differenti. Non
        bisogna adunque su misure sì variabili prender
        l’idea precisa del bello per eccellenza. Platone
        non trovandolo per verun conto scevro di mac-
        chie ed esente da difetti, s’ innalzò per iscoprirlo
        fino a quel primo modello che l’ordinatore del
        tutto  seguì quando sviluppò  il  caos  ( 2 )  .  In
        quello si trovavano delineate in una maniera in-
        cancellabile (a) e sublime tutte le specie di og-
        getti che cadono sotto  i nostri sensi (3) ,  tutte

                    t. 1 , p.fox. de Piles
         ( 1 )  Cicer, orai. c. 3 ,  , cars.
        di pitt. p. 52 . TVinckel. stor. dettarle  t. 2  l±\,
                             ,  p,
        Jun. delta piUur. degli antich.  I.  1  ,  c. 2  , p.  9.
         (2) Timeo anima  del mondo  pres.  Piai.  t. 3 ,
        p. g 3 . Piai, nel Timeo ivi p. 29.
         (a) Vedi il cap. LIX di questopera.
         (3) Plat. delle leggi  l. io,  t.  a  , p. 697.
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