Page 259 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
P. 259

NELLA GRECIA.
                           s 5g
   mento che stava spiegando tutte le finezze del-
   la sua bell’ arte, giunse l’ora annunziata dalla
   tromba per la vendita del pesce. Tutti corsero
   al mercato, tranne un cittadino duro d’orec-
   chio:  il musico accostatosi a lui  il ringraziò del-
   la sua attenzione, e lo complimentò pel suo
                     tutti gli altri,
   buon gustoj perchè, disa’ egli ,
   appena hanno sentito il segnale del mercato , se
   ne son iti. -- Dunque  il tocco ha sonato ?  gli
   disse quell’uomo. -- Sì certamente. -- Addio
   dunque, me nc vo di volo. Il giorno dietro Stra-
   tonico trovandosi in mezzo della pubblica piaz-
    za circondata di sacri edifizi, e non vedendo in-
                         si pose
    torno di lui se non pochissimi uditori ,
    a gridare a tutta lena  : voi ascoltatemi , o tem-
    pj  ( i)/ E dopo un breve preludio si ritirò. Fu
    questa la debole vendetta che prese del disprez-
    zo che fanno  i Greci di Caria dei gran talenti.
      Rischio maggiore egli corse a Cauno.  Il
    paese è fertile: ma  il calore del dima e l’ab-
    bondanza delle frutta  vi cagionano sovente  la
    febbre. Noi stupivamo nel vedere quella quan-
    tità d’ammalati pallidi e languenti, che si stra-
    scinavano nelle strade.  Stratonico  si avvisò di
    citar loro que’ versi d’Omero, dove  il destino
     (t) Ateneo  t. 8 ,  c. g  , p. 348.



                              Digitized by Google
   254   255   256   257   258   259   260   261   262   263   264