Page 266 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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        tenti e severi. Chi senza permissione penetrasse
        in certi luoghi dell’arsenale, sarebbe punito di
        morte  (  i ).
           Ora riferirò alcune loro leggi civili e cri-
         minali. Per impedire che  i figli non lascino di-
         sonorare  la memoria del loro genitore: « pa-
         » ghino i figli , dice la legge,  i debiti del padre,
         » quand'anche rinunziassero all’ eredità (a) ».
           In Atene  quando un uomo è condannato a
                ,
         perder la vita, si comincia dal cancellare  il suo
         nome dal registro de’ cittadini. Non è dunque
         un Ateniese che siasi reso colpevole , ma bensì
         uno straniero (3). Lo stesso spirito ha dettata
         questa legge de'Rodj: « Gli omicidj siano sen-
         » tenziati fuor di città (4) »• Ad oggetto d’inr
         spirare più orrore pel delitto, l’ingresso della
         città è vietato al ministro di giustizia (5).
           L’autorità suprema  era sempre  stata in
         mano del popolo ; ma gli fu tolta alcuni anni
         sono da una fazione che favoriva Mausolo re
         della Caria (6), ed in vano implorò  il soccorso
          (i) Strab.  I. i4, p. 663.
          () Sesto Emp. Dionis.  ip.  I.  1  c. *4» ?• 38.
          (3) Dior*. Grisos« oraz. 3 »,./>. 336.
          (4) Aristide oraz. pei Rodj  t. a. p. 363.
          () Dion. Grisos. ivi p. 348.
          (ó) Arist. della repub.  I. 6,  c. 3,  l. 2  , p. 388 c



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