Page 64 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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        64      VIAGGIO D* ANACARSI
        frasi di rettorica , tante massime accamalate,
        tante digressioni erudite e dispute oziose (i),
        intiepidiscono  l’ interesse , e per loro giudicio il
        pongono molto al di sotto di Sofocle,  il quale
        non ha parola che sia superflua (a).
           Eschilo avea conservato nel suo  stile  i voli
        arditi del ditirambo , e Sofocle la magnificenza
        dell’epopea. Euripide  fissò  il linguaggio della
        tragedia , non ritenendo quasi nessuna dell’ es-
        pressioni specialmente consecrate alla poesia (3)j
        ma seppe talmente scegliere ed impiegare quel-
        le del linguaggio ordinario , che sotto le sue ma-
        ni la debolezza dei pensieri sembra sparire , e
        le parole più comuni prendere un’aria di nobil-
        tà (4). Tal è la magia di quello stile incantato
        che posto ad un certo grado di temperatura tra
        il basso ed il sublime , è quasi sempre elegante
        chiaro, armonico, fluido, e tanto flessibile , che
        sembra adattato senza sforzo a tutti i bisogni
        dell’ anima (5). Nondimeno durava somma fati-
         (i~)ldem ivi. Aristof. nelle rane v. 787, 973,® noi.
         (a) Dion. AAllearn. degli ani. scriu. L 5 , p. 423.
         ( 3 ) Walck. dialrib. in Eurìp. c. 9, p. 96.
         (4) Aris tot. rettor.  I. 3 , c. 2,  t. 2, p. 585 . Longin.
         del sublime  c. 39, p. 2x7.
         ( 5 ) Dion. £ Alicar. della comp. delle parole c. »3 ,
        i. 5 , p. 173. Idem degli ant. scriu. ivi.


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