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La (ri) scoperta
La (ri) scoperta
della LS3/5A
della LS3/5A
Da anni possedevo una coppia di vecchie Harbeth LS3/5a. Le tenevo in uno scatolone in sof- fitta (che la cantina mi sem- brava troppo umida per loro), perché in tutti questi anni di militanza ho sempre preferito testare e acquistare diffuso- ri moderni.
Il motivo è che il mio impianto personale è anche quello che utilizzo per le recensioni dei vari apparecchi da testare.
E in questo caso si deve fare del tutto per ren- dere quanto più possibile comprensibile a chi legge come suona il tuo sistema.
Per far questo è obbligatorio avere nell’impian- to apparecchi di produzione abbastanza recen- te, a meno che non si decida di allestire una catena vintage per provare oggetti di antiqua- riato audio.
In occasione della prova degli stand Foundation che trovate più avanti nella rivista ho deciso che non avevo bisogno di farmi dare in prova qualche nuova versione delle LS3/5a. Sia perché ho già le mie e sia perché le nuove non sono esattamente identiche alle vecchie. Non potrebbero esserlo nemmeno volendolo con tutte le forze dal momento che la produttri- ce originaria degli altoparlanti che equipaggia- vano i minimonitor BBC, la KEF, ha da secoli smesso di produrre quei due gioiellini.
Il problema che mi sono posto al momento è stato quello di trovare un ampli che le mandas- se come sanno.
Questo perché, a torto, ritenevo che i miei fina- li monotriodo Klimo Beltaine fossero candidati a fallire in virtù della ridotta sensibilità delle Harbeth.
Però, siccome a questi finali, negli anni, ho col- legato anche l’indicibile, alla fine ho provato.
@
adellasala@fedeltadelsuono.net
Andrea Della Sala Fedeltà del Suono
mia memoria.
Forse solo le vecchie, fantastiche, ProAc Response 3.5 riuscivano a rendere dei timbri così affascinanti, senza perdere in realismo, anche se, a memoria, non offrivano questa spontaneità e questa immagine pazzesca.
Unica accortezza, anche questa clamorosa per- ché credo a nessuno verrebbe naturale farlo, è stata quella di cambiare il preamplificatore Klimo Merlin LS+, abituale compagno di tanti anni di ascolti, con un altro in mio possesso da qualche anno: lo Spectral 30 SL.
In quel periodo avevo anche in prova l’ultimo nato della casa americana, quello Spectral 30SS G2, di cui presto pubblicheremo la prova d’ascolto su Fedeltà del Suono.
Il mio Spectral, e il nuovo ancor di più, confe- risce ai Beltaine quel margine di precisione in più, di velocità e di controllo in gamma bassa che, sposandosi con la trasparenza incredibile e la voce vellutata e ariosissima dei Beltaine pro- duce ascolti davvero ipnotizzanti.
Tutto quanto sopra per dire, sconfessando qual- che collega che ritiene inaccettabili le limita- zioni dei minidiffusori, che la tipologia dei bookshelf può davvero regalare infinito piacere d’ascolto e coinvolgimento.
Tra l’altro spendendo generalmente molto meno degli equivalenti sistemi di altoparlanti a torre.
In tempi di crisi, ma non vorrei davvero che fosse questo il motivo, mi attendo nuove mani- festazioni di interesse verso il diffusore da pie- distallo.
Perché può fare innamorare...
Editoriale • Andrea Della Sala  3
E, questi amici fedeli, mi hanno ancora una volta stupito piacevolmente pilotando egregia- mente le Harbeth a volumi assolutamente reali- stici (ma niente giostre, sia chiaro...), con una grazia e una piacevolezza che non ha pari nella









































































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